27 novembre 2023

MAXI FLOTTE TRAM

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La tabella mostra le flotte tramviarie più significative delle città dell'Europa occidentale (escluse le 3 Russie) con l'indicazione, oltre del numero complessivo dei rotabili, anche del grado di anzianità del parco veicolare (evidenziato con la percentuale dei mezzi con oltre 20 anni di esercizio).

Al primo posto della classifica come numerosità dei rotabili sono praticamente a pari merito le città di Varsavia e di Praga.

E non poteva essere diversamente, visto che ambedue fino a trent'anni fa appartenevano al blocco sovietico, ove notoriamente la mobilità collettiva era predominante rispetto a quella individuale.

Praga, essendo una città più piccola rispetto a Varsavia (perlomeno per numero di abitanti), ha una densità tramviaria sensibilmente maggiore di quella di Varsavia, avendo le città ambedue praticamente lo stesso numero di rotabili.

Questo dato conferma la sensazione che hanno le persone più attente quando visitano la città boema che "percepiscono" immediatamente di trovarsi in una "città tramviaria".

La stessa che sia ha, anche qui se si hanno le opportune sensibilità, quando si visita Milano, unica "città tramviaria" al di fuori del blocco ex-sovietico, che ha addirittura in esercizio giornaliero una cospicua flotta storica (ormai quasi centenaria), anch'essa unica del suo genere al mondo.

Sia Varsavia che Praga hanno ambedue la medesima consistenza della flotta, divisa quasi a metà fra veicoli appartenenti al periodo sovietico (prodotti da Konstal e Tatra rispettivamente) e post sovietico (prodotti da Pesa e Škoda rispettivamente).

Del primo periodo sopravvivono cospicue quantità del modello 105N (247 unità) a Varsavia e T3 (315 unità) a Praga, il tram più venduto al mondo con circa 14.000 esemplari.

Al secondo periodo a Varsavia appartengono i modelli multiarticolati a truck Swing (186 unità) e Jazz (80 unità) ed a carrelli Rotem (123 unità della sud coreana Hyundai).

A Praga invece sono presenti il modello multiarticolato a truck Elektra (60 unità disegnate da Porsche Design) e quello a carrelli ForCity (250 unità).

A seguire nella classifica la città di Budapest, anch'essa ex-Patto di Varsavia, con una flotta anch'essa divisa tra periodo sovietico (modelli Ganz e Tatra) e post sovietico (Siemens e CAF).

Al primo periodo appartengono l'ancora numeroso modello CSGM (78 unità) ed il numerosissimo T5C5 (318 unità).

Al secondo lo sfortunato Combino Supra (41 unità), prontamente sostituito dal più performante Urbos (al momento 73 unità che diverranno 124), che dall'alto dei suoi 56 metri è per ora il tram più lungo al mondo e quindi il più capiente.

A seguire nelle classifica Vienna, prima fra le città non appartenenti all'ex blocco sovietico.

Qui la flotta tramviaria si suddivide fra rotabili destinati al servizio urbano e metrotramviario (gestito da Wiener Liner) ed al servizio interurbano (gestito da Wiener Lokal Bahnen).

Fra i primi i complessi di Siemens a piano ultraribassato ULF (292 unità) ed i recenti Bombardier Flexity Wien (58 unità che diverranno 119) e serie T (138 unità riservate alla linea metro U6), fra i secondi i Bombardier serie 400 e 500 (36 unità).

Da notare che i complessi ULF, gli unici con architettura del carrello monoassiale, pur avendo ormai un'età vicina ai trent'anni, sembrano ancora tram futuristici, tale è stata l'innovatività del progetto raggiunta a suo tempo, che però non ha mai avuto seguito. 

A seguire nella classifica Milano, città ad alta densità tramviaria quasi come Praga, che alla flotta storica Peter Witt (154 unità di cui s'è detto) affianca anche una variegata flotta di tram multiarticolati a carrelli con piano alto Jumbotram (100 unità), a piano completamente ribassato a truck Eurotram (26 unità), Sirio (48 unità) e Sirietto) (68 unità) e a carrelli Tramlink (5 unità che diverranno 130).

In fondo alla classifica Berlino e Bucarest.

La flotta di Berlino è costituita essenzialmente da 2 famiglie di rotabili, ambedue a piano totalmente ribassato: 150 unità del modello GT6N e 231 unità del Flexity Berlin

Del periodo sovietico sopravvive solo la rete, estesa completamente nella parte est della città, e pochissimi esemplari del KT4DM.

La flotta di Bucarest ha una foltissima presenza del modello V3A (271 unità) ed una ancora modesta del nuovissimo complesso autoctono (costruito dalla rumena Astra in collaborazione con Siemens) Imperio Metropolitan (con 62 unità che diverranno 100).



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