24 giugno 2025

"PETER WITT" A MILANO (III)

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Tram a carrelli Peter Witt o 1928 (14 metri, 1 cassa, 4 assi, 96 pax) mentre in notturna effettua una fermata per una via di Milano: iconica immagine che sopravvive in una città che cambia all'incedere dei tempi.

Le prime vetture 1928 furono costruite quasi 100 anni fa nel cuore di Milano dalla ditta Carminati&Toselli (in via Messina, la stessa via in cui attualmente ha sede uno dei depositi tramviari dell'ATM) su licenza dell'americana Peter Witt, che aveva già fornito mezzi simili alle reti tramviarie di Cleveland e Toronto.

Con l'occasione vogliamo ripubblicare (in una forma più leggibile, basta cliccare sulle tabelle per ingrandirle) un contributo già pubblicato nella sezione Navigator del blog nel luglio 2021, con il quale è possibile effettuare delle ricerche dettagliate su questi caratteristici tram milanesi.

Si tratta del Peter Witt 1928 Navigator, che oltre ad essere un database di tutti modelli costruiti (suddivisi per anno di costruzione e singolo costruttore), consente anche, nella maggior parte dei casi, di risalire alla storia di ogni singola vettura.







Come esempio di utilizzo dello strumento si può applicarlo al video di questo post (dove una vettura 1928 fa una fermata in un luogo di Milano non ben precisato) per effettuare un'indagine iconografica seguendo le regole del Five Ws (who?, what?, when?, where? and why?).

I passaggi logici sono i seguenti.

Who?



Nonostante si tratti di una ripresa notturna e a bassa definizione si può facilmente isolare un fotogramma nel quale è ben visibile il numero di vettura (1893).

What?

Servendosi del Navigator si risale immediatamente alle seguenti informazioni:

* anno di costruzione (1929)
* costruttore (Officine del Tallero)
* deposito attuale (Messina)
* linee in capo al deposito (1, 10 e 19).

When?

Dai metadati del video si risale alla data (8 giugno 2025) e all'ora (22.25) della ripresa.

Where?


Isolando un ulteriore fotogramma prima che il tram si arresti è possibile notare uno striscione arancione su sfondo scuro con la scritta "NUDO".

La sequenza dei caratteri sembra suggerire "RE NUDO", una rivista alternativa milanese, che proprio nei giorni nei quali sono state effettuate le riprese organizzava un evento presso la "Fabbrica del Vapore" in via Procaccini a Milano.

Con una verifica visiva (servendosi di Google Street View) si può vedere immediatamente che la fermata ripresa nel video è proprio quella di via Procaccini/Lomazzo e quindi (servendosi della mappatura delle linee tramviarie di ATM Milano) dedurre che la vettura sia in servizio sulla linea 10 (Lunigiana <> 24 Maggio).


Why?

Forse non è un caso che l'area in cui insiste attualmente la "Fabbrica del Vapore" (alle spalle della fermata Procaccini/Lomazzo) sia proprio quella occupata a suo tempo dallo stabilimento Carminati&Toselli, nel quale fu costruito il lotto più cospicuo di tram Peter Witt (ben 112 esemplari).








16 giugno 2025

TRAM A BEIJING

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Tram turistico Quianmen (confidenzialmente Dang Dang Che) nella primavera 2025.

La flotta è composta da 2 unità bidirezionali a batteria che percorrono la via omonima "a va e vieni" per circa 800 metri.

Il loro aspetto retrò riprende il design dei tram originali che circolavano a Pechino negli anni '20 del '900, offrendo un'esperienza nostalgica ai visitatori.



A Pechino esistono altre 2 linee tramviarie complementari all'imponente rete metropolitana che conta ben 19 linee, una a N-O e l'altra a S-E del centro della città.

La prima, chiamata Xijiao, è lunga 8,8 chilometri ed interscambia con linea circolare esterna 10 della metropolitana a Bagou, terminando 5 fermate più avanti a Fragrant Hills.

E' stata inaugurata nel 2017 ed è utilizzata principalmente per il trasporto ricreativo verso il grande Parco Xiangshan, l'Orto Botanico e il Palazzo d'Estate degli Imperatori Cinesi.

La linea si sviluppa interamente in sede propria, per lo più lontana dalle strade pubbliche, con un tracciato che incontra diversi tratti in galleria, più o meno lunghi.

E' esercitata con 31 tram a pianale ribassato a 5 sezioni, forniti dal costruttore locale CRRC Dalian e basati sul noto modello di origine italiana Sirio di Ansaldo Breda (ora Hitachi).

I tram operano accoppiati in comando multiplo per la maggior parte del tempo, ma nonostante l'alta frequenza, la domanda è così elevata, soprattutto nei fine settimana e durante le vacanze scolastiche (5,62 Mpax/anno), che si formano lunghe code di passeggeri in attesa nelle singole stazioni.


Al contrario, la seconda linea inaugurata nel 2020 ha registrato una domanda decisamente inferiore (0,95 Mpax/anno). 

È nota come linea T1 Yizhuang New Town e collega Quzhuang con Dinghaiyuan attraverso la periferia della cosiddetta Area di Sviluppo Economico-Tecnologico di Pechino su una lunghezza di 11,9 km.

I motivi della sua ancora mancata crescita va ricercata nella sua relativa lentezza.

Infatti la linea corre prevalentemente su un binario separato al centro della carreggiata, ma non gode di alcuna priorità agli incroci semaforici.

Sull'intera tratta il tempo di percorrenza è di circa 55 minuti con 14 fermate (inclusi entrambi i capolinea), il che corrisponde a una velocità commerciale di circa 13 km/h.






Sulla linea T1 sono attualmente in servizio 19 tram a pianale ribassato a 5 sezioni del produttore locale BSR (Beijing Subway Rolling Stock Equipment Company).

I convogli sono dotati di sistemi di accumulo a batteria che consentono di effettuare brevi tragitti senza linea aerea di contatto.

Questo sistema viene utilizzato nell'area del deposito e anche in alcuni importanti incroci stradali.

La linea aerea di contatto in prossimità degli incroci stradali viene sollevata e terminata lateralmente.

Il pantografo dei tram si solleva a tutta altezza quando la linea aerea termina e rimane in questa posizione finché non entra nuovamente in contatto con la linea che riparte dopo l'incrocio, venendo nuovamente premuto verso il basso dalla tensione del cavo stesso.

Un analogo sistema dovrebbe essere adottato a Roma sulla tramvia TVA (Termini Vaticano Aurelio) che ancora non è riuscita a superare la fase progettuale dopo trent'anni e con l'aria che tira ce ne vorranno altrettanti prima che sia realizzata.

07 giugno 2025

DD TRAM A HONG KONG

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Motrici unidirezionali a truck Double-Deck HKT (lunghe 8,35 metri, alte 4,86 metri, 2 assi, 115 pax) del parco di 164 unità a doppio piano della Hong Kong Tramways, lungo la tratta tramviaria della città, nella primavera del 2025.

La rete di Hong Kong (confidenzialmente Ding! Ding!) fu inaugurata 121 anni or sono sotto il dominio coloniale inglese.

Analogamente agli sviluppi che ebbero le tramvie inglesi, inizialmente la flotta fu costituita da unità monopiano, sostituite in seguito da unità bipiano che ancor oggi caratterizzano il panorama tramviario della città.

Dal 1904 si sono avute ben 7 generazioni di materiale rotabile che hanno sempre consentito di mantenere la consistenza della flotta ad oltre un centinaio di unità.

All'inizio di questo secolo, con il varo del modello Millennium, si è tentato di modernizzare anche l'aspetto estetico dei tram, ma ben presto si è tornati a produrre modelli simili a quelli originari.

Hong Kong è l'unica città al mondo ad avere una flotta completa di tram bipiano; anche le città di Blackpool (16 vetture) ed Alessandria d'Egitto (6 vetture rimorchiate) hanno nel loro parco veicoli bipiano.

Anche a Roma ha circolato una vettura bipiano dal 1935 al 1943 (MRS 2265 ex 2P.1), quando fu riadattata a vettura monopiano. 


















La rete di Hong Kong è costituita da 6 linee che condividono una unica tratta a doppio binario, che si estende per 16 km con 120 fermate, da est a ovest, lungo la costa settentrionale dell'isola omonima, a parte un tratto a binario unico percorso in senso orario e che circonda l'ippodromo Happy Valley.

Particolare interessante del servizio è che i tram, che si susseguono lungo l'unica tratta a doppio binario, portano tutti, in bella vista e su più punti della carrozzeria, il numero seriale della vettura, mentre è quasi invisibile quello della linea, essendo relativamente importante, visto che tutte le 6 linee, a parte i 7 capilinea diversi, di fatto condividono lo stesso percorso.

Non osiamo immaginare il grado di servizio offerto in caso di ingorgo con decine di vetture incolonnate una dietro l'altra.


La gestione del servizio fa capo a HKT, controllata recentemente dalla francese RATP.


04 giugno 2025

TRAM-TRENO AD ALICANTE

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Tram-treno articolato a carrelli, Vossloh Citylink, bidirezionale a piano parzialmente ribassato (37 metri, 3 casse, 8 assi, 315 pax) gruppo di 9 unità numerate 4101-4109, in passaggi a velocità ferroviaria sulla linea Alicante <> Denia, nella primavera del 2025.


Nel 2003, con l'integrazione della rete tranviaria di Alicante con l'ex linea a scartamento metrico Alicante <> Denia, fu decisa l'acquisizione di veicoli tramviari in grado di operare su entrambi i sistemi (Tram-Treno).

Alstom si aggiudicò la commessa per la costruzione di 9 veicoli (denominati Citylink), costruiti presso il suo stabilimento di Valencia.

Nel 2006 furono consegnati i primi esemplari da Vossloh (subentrata nel frattempo ad Alstom).

Queste unità a causa della loro elevata potenza e del fatto che furono progettate per funzionare a 1500 V non possono essere accoppiate in comando multiplo, poiché ciò causerebbe dei picchi di tensione sulla rete di alimentazione.

Inoltre potrebbero raggiungere una velocità massima di 180 km/h, ma essendo alimentate a 750 VDC la velocità massima è limitata a 100 km/h.

I Citylink sono del tutto analoghi a quelli utilizzati nell'isola di Mallorca sulla relazione Palma <> Manacor-Artà.


La flotta della città spagnola è completata da unità multiarticolate a carrelli Bombardier Flexity Outlook C  (Cityrunner), bidirezionali a piano totalmente ribassato (32 metri, 5 casse, 6 assi, 277 pax) con un gruppo di 25 unità numerate (in modo discontinuo) 4201-4244, utilizzate nella normale rete tramviaria di Alicante.

I Cityrunner sono del tutto analoghi a quelli adottati sulla rete di Valencia.

La rete tramviaria di Alicante è costituita da 6 linee, così articolate:


La rete di Alicante è gestita da TRAM (Metropolitano de Alicante) che è una società di FGV (Ferrocarriles de la Generalidad Valenciana).





29 gennaio 2025

Vorrei sommessamente far notare ...

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Vorrei sommessamente far notare ...

che quanto accaduto il 20 gennaio 2025, con il mancato ritorno della linea 19 in piazza Risorgimento, non è un piccolo episodio a cui dare poca importanza ma va visto in un contesto molto più ampio.

Innanzitutto non è stata una decisione dell'ultim'ora ma era stata presa fin dall'inizio, quando si sono aperti i cantieri per la ristrutturazione di via Ottaviano.

Ci sarebbe stato tutto il tempo per cambiare l'armamento fatiscente avendo tenuto aperto un cantiere lungo circa 280 metri per la bellezza di circa 280 giorni (un metro al giorno), costringendo i poveri operari che hanno posato la nuova pavimentazione di via Ottaviano a fare i salti mortali per conciliare gli andamenti delle vecchie rotaie con le dovute pendenze del nuovo lastricato, che avrebbero dovuto evitare le tanto famigerate pozzanghere che poi invece sono diventate tanto famose.

E invece s'è fatto finta di niente. Sarebbe stato meglio smontare tutto e non se ne parlava più.

Vorrei sommessamente far notare ...

che questo è soltanto uno dei tanti piccoli episodi che in questa città hanno portato via (e continuano tutt'ora ad allontanare) il tram dall'interno delle Mura Aureliane; processo iniziato 95 anni fa con la "stolta" (questa sì) decisione di decontaminare la città come si stava facendo a LONDRA con la sostituzione dei tram con i filobus (che avevano un infrastruttura di rete più semplice da gestire).

Vorrei sommessamente far notare ...

che tutto ciò è antistorico perché l'attuale storia del tram sta andando da tutt'altra parte.

Non è un caso che 3 degli ultimi post di questo blog (pubblicati in date non sospette) parlino invece di nuove penetrazioni urbane e non di tagli di rami storici.

25 gennaio 2025: FIRENZE. Apertura del nuovo ampliamento della linea T2 da Fortezza a San Marco, lungo 2,5 km con 6 nuove fermate, che riporta il tram dopo settant'anni all'interno delle mura della città.

9 novembre 2024: BARCELLONA. Apertura del nuovo prolungamento della linea T4 da Gloriés a Verdaguer, lungo 1,7 km e con 3 fermate, che fa parte del progetto che dovrebbe collegare le 2 reti storiche di Barcellona, note come Trambaix e Trambesòs, lungo la Avinguda Diagonal.

14 giugno 2024: INNSBRUCK. Prolungamento della linea extraurbana 6, rinominata Waldbahn (tramvia della foresta) dal capolinea sud di Bergisel a quello nord di Mühlauer Brücke, attraversando tutta la città, seguendo il tracciato della linea 1.

Vorrei sommessamente far notare ...

che decisioni antistoriche normalmente non portano da nessuna parte e qualche volta anche a sbattere contro un muro.

20 gennaio 2025

20 GENNAIO 2025


Oggi è il 20 gennaio 2025 e, come è stato ampiamente preannunciato, il capolinea della linea 19 non è stato riattivato in piazza Risorgimento, nonostante l'armamento della linea non fosse stato rimosso durante i lavori di ristrutturazione della piazza stessa e di via Ottaviano.

Questa mancata riattivazione viene spacciata come un semplice ritardo temporaneo, giustificandolo con delle motivazioni assai fantasiose.

Il problema è che come stanno le cose il tram a piazza Risorgimento non potrà mai tornare, data la completa incompatibilità tra l'attuale armamento delle linea (già molto fatiscente) e la nuova pavimentazione che è stata adottata in via Ottaviano, con il serio rischio di vedere "er salotto" completamente sconnesso dopo pochi mesi di esercizio della tramvia.

La mancata riattivazione del capolinea a piazza Risorgimento ha delle inquietanti conseguenze (a meno che non si trovino delle valide alternative), che andiamo ad elencare:

1. l'intero impalcato del progetto per una nuova rete tramviaria allocata nell'arco temporale 2027-2028, pubblicato sul sito di Roma Mobilità esattamente un anno fa, crolla completamente;

2. viene a mancare il tratto essenziale di chiusura dell'anello della nuova prevista linea circolare 3 (che avrebbe ricalcato dopo cinquant'anni il percorso della "rossa"), che sarebbe stato indispensabile per creare anche a Roma un pur modesto "effetto rete";

3. venendo a mancare il tratto Tassoni-Risorgimento della TVA, il tratto Vaticano-Aurelia (se si farà, perché a questo punto viene anche il dubbio) rimarrebbe isolato dal resto dell'intera rete con conseguenze non proprio secondarie sia sulla manutenzione che sulla gestione della piccola flotta tramviaria del tratto;

4. dati questi presupposti si fa sempre più remota la possibilità di costruzione del tratto Termini-Vaticano della TVA, sfumando così la possibilità di avere un importante capolinea in prossimità del Vaticano ma solo una normale fermata a Porta Cavalleggeri.

Inoltre:

5. se dovesse essere soppressa anche la prevista linea Barletta-Clodio verrebbe a mancare una delle condizioni che hanno consentito di evitare il passaggio della linea C per Piazzale Clodio;

6. se dovesse essere soppressa anche la prevista linea Angelico-Auditorium, una delle opere principali lungo il percorso, il ponte della Musica, avrebbe avuto una inutile e dispendiosa trasformazione da ponte ciclopedonale, come originariamente previsto, a ponte tramviario, come in seguito realizzato.

Ma queste sarebbero sommariamente alcune delle nefaste conseguenze solo sulla infrastruttura tramviaria ma ben più gravi sarebbero quelle sul materiale rotabile, acquistato in abbondanza.

Senza rete a cosa serviranno i nuovi tram?

Non vorremmo che si ripresentasse il caso dei 49 filobus Irisbus Civis a Bologna (vedi video), che per un contenzioso tecnico fra il produttore ed il committente, non andarono mai in esercizio e furono accantonati nuovi. Nuovi.

Dio non voglia che ciò accada anche ai 121 CAF ordinati per Roma.


16 gennaio 2025

Nun je dà retta Roma, che t'hanno cojonato!

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Roma, guardatele 'ste immagini: nun le rivedrai più.

E' vero, tutto cambia, ma armeno t'o dicessero.

Te c'hanno fatto crede fino all'urtimo.

Pure stavorta 'e traversine ereno fraciche, ma stavorta nun l'hanno cambiate e questo t'avrebbe dovuto fa' pensà.

Nun je dà retta Roma, che t'hanno cojonato!

Natra vorta.

26 dicembre 2024

SIRIO TRAM A FIRENZE

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Tram multiarticolato a truck AnsaldoBreda/Hitachi Rail Sirio bidirezionale a piano totalmente ribassato (32 metri, 5 casse, 6 assi, 154/42 pax, design Pininfarina) del 2009-2015 (gruppo di 46 unità numerate 1001-1017 e 2018-2046, nel piazzale antistante la stazione ferroviaria di Santa Maria Novella, sulle linee T1 e T2, nell'autunno del 2024.




La rete di Firenze è costituita al momento da 2 linee che convergono sul piazzale della stazione ferroviaria di Santa Maria Novella:

T1 - Villa Costanza ⥋ Careggi Ospedale (inaugurata il 14 febbraio 2010 ed ampliata il 16 luglio 2018, lunga 11,5 km con 26 fermate e 20 Mpax/anno) denominata Leonardo;

T2 - Unità ⥋ Peretola Aeroporto (inaugurata l'11 febbraio 2019; lunga 5,3 km con 13 fermate e 11 Mpax/anno) denominata Vespucci.

Il prossimo 25 gennaio sarà inaugurato un ampliamento della linea T2 da Fortezza a San Marco, lungo 2,5 km con 6 nuove fermate, che riporta il tram dopo settant'anni all'interno delle mura della città.

Le tappe dello sviluppo storico della tramvia sono state le seguenti:

* 14/02/2010: apertura del tratto T1 Alamanni-Stazione Santa Maria Novella <> Scandicci-Villa Costanza (7,4 km)
* 16/07/2018: apertura del tratto T1 Alamanni-Stazione Santa Maria Novella <> Ospedale di Careggi (4,1 km)
* 11/02/2019: apertura del tratto T2 Unità-Stazione Santa Maria Novella <> Aeroporto di Peretola (5,3 km)
* 25/01/2025: apertura del tratto VACS (Variante Alternativa Centro Storico) T2 Fortezza <> San Marco-Università (1,8 km).

25 dicembre 2024

TRAM A GLÃ’RIES

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Nelle immagini del video, sullo sfondo dei campanili della basilica della Sagrada a costruzione quasi ultimata, la nuova sistemazione della zona di Glòries a Barcellona, dopo gli interventi che hanno consentito il prolungamento della linea tramviaria Trambesòs sulla Avinguda Diagonal, fino al nuovo capolinea di Verdaguer, sulla linea T4, nell'autunno del 2024.

Va ricordato che il prolungamento è stato realizzato con la tecnica APS, eliminando l'alimentazione da rete aerea, sostituita da quella da terza rotaia e dotando i convogli degli opportuni pattini di captazione.

La sistemazione urbanistica è stata realizzata seguendo il nuovo paradigma che vede la mobilità del pedone, del ciclista e del passeggero del tram a priorità maggiore rispetto a quella dell'automobilista.





12 dicembre 2024

CITADIS TRAM A MONTPELLIER

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* Tram multiarticolato a truck Alstom Citadis 401 bidirezionale a piano parzialmente ribassato nella versione lunga (44 metri, 7 casse, 8 assi, 345 pax) del 2002 (gruppo di 30 unità numerate 2001-2030), utilizzato sulla linea 1 di Montpellier.

I 30 complessi a 7 casse derivano da altrettanti tram in versione corta Alstom Citadis 301 (33 metri, 5 casse, 6 assi) acquistati nel 1999 ed ampliati nel 2002 con l'aggiunta di 2 casse (con un intervento analogo a quello effettuato sui Citadis di Dublino).

* Tram multiarticolato a truck Alstom Citadis 302 bidirezionale a piano totalmente ribassato nella versione corta (33 metri, 5 casse, 6 assi) del 2006 (gruppo di 27 unità numerate 2031-2033 e 2041-2064) ed Alstom Citadis 402 bidirezionale a piano totalmente ribassato nella versione lunga (44 metri, 7 casse, 8 assi) del 2011 (gruppo di 30 unità numerate 2070-2099), quest'ultimo nel piazzale antistante la stazione ferroviaria di Montpellier, nell'autunno 2024.



La flotta di Montpellier, costituita fino ad oggi essenzialmente da Citadis, è stata nel 1999 la rampa di lancio per questo modello, che ha avuto in 25 anni un vasto successo commerciale, con circa 2.500 esemplari venduti in 55 città in tutto il mondo (secondo solo a quello del Flexity di Bombardier, oggi Alstom).

Ironia della sorte, proprio nella città ove tutto è cominciato, la prossima commessa di 60 unità, è stata assegnata alla diretta concorrente CAF, che ha vinto la gara con il modello Urbos 100.

L'attuale rete, gestita da TaM Montpellier 3M (Transports de l'agglomération de Montpellier), consta di 4 linee:

T1 - Odysseum ⥋ Mosson (inaugurata il 30 giugno 2000; lunga 15,7 km con 30 fermate e 46 Mpax/anno) esercitata con Citadis 401 e 402;

T2 - Jacou ⥋ Saint-Jean-de-Védas (inaugurata il 16 dicembre 2006; lunga 17,5 km con 28 fermate e 16 Mpax/anno) esercitata con Citadis 302 e 402;

T3 - Juvignac ⥋ Pérols Étang de l'Or/Lattes (inaugurata il 7 aprile 2012; lunga 23 km con 27 fermate e 24 Mpax/anno) esercitata con Citadis 402;

T4 - (Circulaire) Garcia Lorca (inaugurata il 7 aprile 2012; lunga 9,2 km con 18 fermate e 11 Mpax/anno) esercitata con Citadis 302.

La città di Montpellier è una delle città del Reinassance tramviario francese, che attualmente interessa una trentina di capoluoghi transalpini per un totale di circa 1.000 km di impianti.

Questo progetto era stato concepito dall'allora Ministro dei Trasporti Marcel Cavaillé, che il 27 febbraio 1975, con una lettera indirizzata ai sindaci di 8 grandi città francesi (Bordeaux, Grenoble, Nancy, Nizza, Rouen, Strasburgo, Tolone e Tolosa), chiese di partecipare al processo di riabilitazione nazionale del tram come mezzo di trasporto ingiustamente considerato obsoleto e che in quel periodo sopravviveva ancora solo in 3 città: Lille-Roubaix-Tourcoing, Marsiglia e Saint-Étienne, per un totale di meno di 30 km di impianti.

Il progetto non prevedeva soltanto la reintroduzione del tram nelle città ma anche interventi integrati sulla viabilità, sui parcheggi, sulla rete degli autobus e sul controllo del traffico e della sosta nel centro: una vera e propria rivoluzione urbanistica di cui si vedono ancora i benefici a distanza di cinquant'anni.