Proprio in questi giorni questa Giunta ha reso noto le richieste di finanziamento per la realizzazione di 5 tramvie, attingendo ai fondi del cosiddetto Trasporto Rapido di Massa (TRM).
Dall'elenco, come s'era da tempo capito, sono rimaste fuori 2 brevi tramvie, previste nel PUMS redatto solo pochi anni fa, che avrebbero collegato la fermata della metro di Ottaviano a piazzale Clodio ed al Parco della Musica.
La prima tramvia avrebbe compensato il mancato passaggio della metro C per la Città Giudiziaria.
La seconda invece quello per l'Auditorium, visto che il progetto della tratta T1 della futura linea C prevedeva a quei tempi che dopo la fermata Clodio-Mazzini (sic!) avrebbe tirato dritto verso Farnesina.
Adesso questo tracciato è stato modificato (aggiungendo il passaggio per il Parco della Musica) e quindi la tramvia non ha più ragione d'esistere, per chi ovviamente non sa a cosa servono le tramvie moderne.
Le tramvie moderne non servono soltanto per trasportare delle persone da un punto A ad un punto B (come fa ad esempio una linea sotterranea) ma, essendo degli impianti di superficie, servono anche a riorganizzare gli spazi urbani che attraversano, operando con interventi integrati sulla viabilità, sui parcheggi, sulla rete degli autobus e sul controllo del traffico e della sosta; dando maggiori privilegi ai trasporti collettivi piuttosto che a quelli privati, che tra l'altro a Roma, ove i parcheggi sotterranei sono irrilevanti, tengono in ostaggio quantità di territorio non indifferenti, con parcheggi a raso più o meno selvaggi.
Nello specifico la Tramvia della Musica avrebbe consentito la realizzazione di un asse pedonalizzato, coincidente con l'attuale Via Guido Reni, che avrebbe raccordato varie strutture culturali e sportive che affacciano sull'asse stesso, come il MAXXI, la futura Città della Scienza, il Palazzetto dello Sport e l'Auditorium.
Inoltre avrebbe giustificato anche la modifica fatta a suo tempo al progetto del Ponte della Musica, che consentì di trasformarlo da semplice ponte ciclopedonale a ponte tramviario.
Anche in questo caso quindi non ci resta che goderci una serie di passaggi di un tram virtuale nei punti più iconici di questo itinerario che attualmente è un grande, incommensurabile, parcheggio a cielo aperto.
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