Tram multiarticolato a truck ADtranz Eurotram (attualmente Bombardier Flexity Outlook E) unidirezionale a piano totalmente ribassato (33 metri, 7 casse, 8 assi, 193 pax) del 1999, in corso di Porta Romana, sulla linea 15 (Metrotramvia Sud), nell'estate 2021.
Le vetture della serie 7000 sono prossime ad una revisione generale che dovrebbe inizialmente interessare i carrelli di 22 motrici su 26.
E' molto probabile che in questa occasione la livrea delle vetture sia allineata a quella di tutte le altre adottando il "giallo Milano".
Tram multiarticolato a truck AnsaldoBreda Sirio unidirezionale a piano totalmente ribassato (35 metri, 7 casse, 8 assi, 185 pax) del 2002, in piazza Missori, sulla linea 15 (Metrotramvia Sud), nell'estate del 2021.
Le vetture della serie 7100 sono le ultime in ordine di tempo ad aver adottato la nuova livrea "giallo Milano"; essendo rimaste al momento solo le vetture della serie 7000 (più note come Eurotram) a mantenere quella originale in "verde-grigio".
Tram multiarticolato a truck AnsaldoBreda Sirio unidirezionale a piano totalmente ribassato (26,5 metri, 5 casse, 6 assi, 115 pax) del 2003, in alcuni passaggi per le vie di Milano, sulle linee 14 e 9, nell'estate del 2021.
Le motrici Sirio "corto" (anche dette "Sirietto") sono state acquistate in 68 unità: 35 della serie 7500 nel 2003 e 33 della serie 7600 nel 2008.
La serie 7500 fu consegnata inizialmente con il modulo di coda privo di porta (con una lunghezza complessiva di 25 metri) ma fu successivamente modificato come quello della serie 7100 (Sirio "lungo", portando la lunghezza totale della vettura a 26,5 metri) inserendo la porta in coda.
La serie 7600 fu consegnata direttamente con la porta nel modulo di coda, risultando quindi le due serie esteticamente uguali, ma con modifiche alla disposizione interna delle apparecchiature di bordo.
Tutte le 68 vetture hanno la nuova livrea “giallo Milano” che riprende quella storica delle vetture degli anni trenta.
La scelta di restituire ai tram la loro colorazione storica è stata proposta ai cittadini attraverso un sondaggio on-line con il quale l’82 per cento dei votanti ha dichiarato di gradire la nuova livrea.
Dalle ampie vetrate che dall'interno del nuovissimo Museo del Design (inaugurato il 25 maggio 2021) affacciano su via Bramante è possibile ammirare dei capolavori di design tramviario in mostra dinamica.
Si tratta in particolare del tram articolato a carrelli serie 4900, disegnato negli anni 1976-78 dagli architetti Giovanni Klaus Koenig e Roberto Segoni (più noto come Jumbotram e divenuto famoso a suo tempo per le atipiche asimmetrie delle estremità) e il tram multiarticolato a piano totalmente ribassatoserie 7500-7600, disegnato nell'anno 2001 da Sergio Pininfarina (più noto come Sirio, o Sirietto, al quale è stata sostituita la livrea verde-grigio originaria con quella giallo-ocra, a ricordo di quella storica dei tram degli anni trenta).
Manca il tram multiarticolato a piano totalmente ribassato serie 7000, disegnato alla fine degli anni novanta dallo studio Zagato (più noto come Eurotram che è prossimo ad una importante revisione generale) per la semplice ragione che la linea 15, l'unica sulla quale al momento è impiegato, non transita per via Bramante.
L'Eurotram, a buon diritto rispetto agli altri due modelli, dovrebbe invece essere esposto in mostra statica (nonostante le dimensioni) all'interno del museo perché è l'unico che nel 2001 ha ricevuto il premio "Compasso d'Oro", al quale è dedicato il museo e nel quale sono esposti, anno dopo anno dal 1954 fino ad oggi, tutti gli oggetti che hanno ricevuto il prestigioso encomio.
Tram a carrelli ccvv/FIAT (14 metri, 1 cassa, 4 assi, 96 pax) "Peter Witt" o "1928", in alcuni passaggi per le vie di Milano, sulle linee 33, 10 e 19, nell' estate 2021.
Le prime vetture nel 1928 furono costruite nel cuore di Milano dalla ditta Carminati&Toselli (in via Messina, la stessa via in cui attualmente ha sede uno dei depositi tramviari dell'ATM) su licenza dell'americana Peter Witt, che aveva già fornito mezzi simili alle reti tramviarie di Cleveland e Toronto.
Dell'imponente flotta iniziale (2 prototipi più 500 vetture) sopravvivono attualmente 188 motrici, così suddivise:
* 126 vetture di linea (assegnate ai depositi Messina e Leocavallo, a servizio delle linee 1, 5, 10, 19 e 33);
* 28 vetture riservate ai servizi speciali (ristorante, noleggio, ecc.);
* 13 vetture vendute in Italia;
* 21 vetture vendute all'estero.
Dopo quasi cent'anni le "1928" da un punto di vista elettromeccanico sono rimaste praticamente invariate salvo l'intervento su 100 vetture che nel dopoguerra vennero ricostruite con avviatore automatico TIBB (tipo APN), ruote elastiche e freno elettropneumatico e le 250 vetture che durante la Revisione Generale (RG) del 1988-1992 ebbero i rubinetti per l’apertura delle porte sostituiti da un comando elettropneumatico.
Lunghe 13,89 metri (compresi gli organi di aggancio), le vetture hanno la cassa in struttura metallica chiodata con una larghezza di 2,35 metri e le porte con antine ripieghevoli a comando pneumatico.
I motori di trazione sono quattro, uno per ogni asse, da 21 kW e consentono di raggiungere una velocità massima di 42 km/h.
Il rodiggio è B0B0, la frenatura è pneumatica e la vettura a vuoto ha un peso di 15 tonnellate che diventano 23,5 a pieno carico.
Le uniche variazioni si sono avute sulle disposizione delle porte e sulle livree.
In origine tutte le vetture disponevano unicamente delle porte centrali e anteriori ma in seguito, tra il 1931 e il 1936, vennero dotate di una semiporta posteriore per favorire l’accesso al salottino fumatori in coda alla vettura.
Tra il 1938 e il 1939, la stessa porta venne resa di ampiezza pari a quella delle altre due porte, cosa che comportò la scomparsa proprio del caratteristico ed elegante salottino posteriore che era noto per i divanetti imbottiti e ricoperti di velluto rosso.
Nei primissimi tempi di esercizio le prime unità erano caratterizzate da una livrea giallo/crema, presto sostituita dal verde a due tonalità (verde vagone e verde veronese) che è arrivato fino agli anni settanta del novecento sostituito dall'arancione ministeriale.
Nel corso del 2008 è stata applicata la cromia giallo/crema, come richiamo alla primissima livrea dei primi prototipi e delle primissime vetture di serie.
In origine la capienza era di 94 passeggeri, dei quali 31 seduti, mentre adesso è di 96 passeggeri, dei quali 29 seduti (calcolati su 4 pax/mq).
Negli ultimi anni 125 motrici sono state sottoposte a RG con un intervento volto al miglioramento della sicurezza che ha interessato sia la cassa che i carrelli.
Tram articolato a carrelli OMS/Breda/TIBB unidirezionale (19,5 metri, 2 casse, 6 assi, 129 pax) del 1956-60, in alcuni passaggi per le vie di Milano, sulle linee 19 e 2, nell'estate del 2021.
Questi tram sono veicoli di media capacità e svolgono un importante servizio di supporto alle linee di forza su cui circolano vetture di maggiore capacità da 30 metri.
Nel 2017 è iniziato un programma di revisione generale che riguarda tutte le 20 motrici della serie 4700 e che ha come obiettivo di poterle mantenere in esercizio per almeno altri vent’anni, senza doverle sottoporre in questo arco di tempo a ulteriori revisioni o a manutenzione straordinaria.
Gli interventi previsti sono i seguenti:
Attualmente tutte le vetture fanno capo al deposito Baggio ed operano come supporto alle linee 2 e 19.
Al medesimo deposito fanno riferimento 11 motrici 4600 del 1955 (numerate 4001-4607 e 4610-4613), che si differenziano dalle 4700 per non essere all electric, utilizzate come supporto a varie linee.
Tram articolato a carrelli Fiat Ferroviaria/OMS "Jumbotram" 2°serie unidirezionale (29 metri, 3 casse, 8 assi, 196 pax) del 1976-78, in alcuni passaggi per le vie di Milano, sulle linee 12, 16 e 27, nell'estate del 2021.
Nonostante molte vetture abbiano superato i quarant'anni di esercizio riescono a rimanere ancora l'asse portante della rete tramviaria milanese.
In questi anni un primo intervento di aggiornamento (forzato) fu fatto nel 1982-1984 ricostruendo le code delle vetture in forma simmetrica per evitare quei problemi dovuti al design originario, che si caratterizzava per le estremità asimmetriche (che consentivano la disposizione di tutte le porte in linea a filo delle banchine), ma che comportavano l'uscita fuori sagoma delle estremità in curva.
Un secondo intervento di ammodernamento è stato fatto nel 2008 su tutte le vetture Stanga ed alcune Fiat Ferroviaria con l'installazione di tre gruppi di condizionamento d'aria (uno per cassa), con risultati funzionali apprezzabili ma decisamente modesti da un punto di vista estetico.
Un terzo poderoso intervento di revamping iniziato nel 2014 (che interessa tutte le 50 vetture di costruzione Fiat Ferroviaria numerate 4900-4949 più la 4950) riguarda il ripristino dell’integrità delle parti meccaniche ed introduce modifiche impiantistiche per portare le funzionalità, il comfort, la sicurezza ed il consumo energetico ai livelli comparabili a quelli di una vettura nuova.
Gli interventi previsti sono i seguenti:
Attualmente tutte le vetture fanno capo ai depositi Messina, Ticinese, Leoncavallo e Baggio ed operano sulle linee 2, 3, 12, 16, 24 e 27.
Tutte le motrici "Jumbotram"1° serie(numerate 4801-4844) il 31 dicembre 2010 hanno terminato definitivamente il servizio di linea e sono state demolite (tranne la 4825 ricoverata presso il deposito Messina).