03 settembre 2021

TRAMVIA A SOLLER

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La Tranvía de Sóller (in catalano: Tramvia de Sóller) è un tram storico ancora in esercizio tra la città di Sóller ed il villaggio costiero di Port de Sóller, nell'isola di Maiorca.

Fa parte del Ferrocarril de Sóller SA (FS), la società che gestisce la linea ferroviaria storica che collega la città di Sóller alla città di Palma.

La tramvia è una delle due uniche sopravvissute in Spagna, insieme al Tram Blau di Barcellona.

Nelle immagini alcuni passaggi nel Carrer de la Marina al Port e nella Placa de sa Constituciò a Sóller, nell'estate del 2021.


La linea, progettata e realizzata dall'ingegnere Pedro Garau, fu inaugurata il 4 ottobre 1913, poco dopo l'inaugurazione della linea ferroviaria Palma-Sóller, ed entrò in esercizio regolare il 13 ottobre dello stesso anno.

Elettrificata fin dall'inizio, la linea è lunga circa 5 km, ha un binario unico con raddoppi di precedenza per gli incroci dei convogli, ha 17 fermate e corre su binari a scartamento ridotto da 914 mm.

La flotta consta di 3 motrici a 2 assi (numerate 1-3) e 2 rimorchiate a 2 assi (numerate 5-6) originali del 1913 di Carde ed Escoriaza di Saragozza.

A queste si aggiungono 4 rimorchiate giardiniera a 4 assi (numerate 8-11) sempre di Carde ed Escoriaza del 1890 e 5 motrici a 2 assi (numerate 21-24) provenienti dalla tramvia di Lisbona, opportunamente adattate.






29 luglio 2021

EUROTRAM A MILANO (II)

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Tram multiarticolato a truck ADtranz Eurotram (attualmente Bombardier Flexity Outlook E) unidirezionale a piano totalmente ribassato (33 metri, 7 casse, 8 assi, 193 pax) del 1999, in corso di Porta Romana, sulla linea 15 (Metrotramvia Sud), nell'estate 2021.

Le vetture della serie 7000 sono prossime ad una revisione generale che dovrebbe inizialmente interessare i carrelli di 22 motrici su 26.

E' molto probabile che in questa occasione la livrea delle vetture sia allineata a quella di tutte le altre adottando il "giallo Milano".




28 luglio 2021

SIRIO "LUNGO" A MILANO (II)

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Tram multiarticolato a truck AnsaldoBreda Sirio unidirezionale a piano totalmente ribassato (35 metri, 7 casse, 8 assi, 185 pax) del 2002, in piazza Missori, sulla linea 15 (Metrotramvia Sud), nell'estate del 2021.

Le vetture della serie 7100 sono le ultime in ordine di tempo ad aver adottato la nuova livrea "giallo Milano"; essendo rimaste al momento solo le vetture della serie 7000 (più note come Eurotram) a mantenere quella originale in "verde-grigio".



27 luglio 2021

SIRIO "CORTO" A MILANO (II)

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Tram multiarticolato a truck AnsaldoBreda Sirio unidirezionale a piano totalmente ribassato (26,5 metri, 5 casse, 6 assi, 115 pax) del 2003, in alcuni passaggi per le vie di Milano, sulle linee 14 e 9, nell'estate del 2021.

Le motrici Sirio "corto" (anche dette "Sirietto") sono state acquistate in 68 unità: 35 della serie 7500 nel 2003 e 33 della serie 7600 nel 2008.

La serie 7500 fu consegnata inizialmente con il modulo di coda privo di porta (con una lunghezza complessiva di 25 metri) ma fu successivamente modificato come quello della serie 7100 (Sirio "lungo", portando la lunghezza totale della vettura a 26,5 metri) inserendo la porta in coda.

La serie 7600 fu consegnata direttamente con la porta nel modulo di coda, risultando quindi le due serie esteticamente uguali, ma con modifiche alla disposizione interna delle apparecchiature di bordo.

Tutte le 68 vetture hanno la nuova livrea “giallo Milano” che riprende quella storica delle vetture degli anni trenta.

La scelta di restituire ai tram la loro colorazione storica è stata proposta ai cittadini attraverso un sondaggio on-line con il quale l’82 per cento dei votanti ha dichiarato di gradire la nuova livrea.




26 luglio 2021

DESIGN TRAMVIARIO A MILANO

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Dalle ampie vetrate che dall'interno del nuovissimo Museo del Design (inaugurato il 25 maggio 2021) affacciano su via Bramante è possibile ammirare dei capolavori di design tramviario in mostra dinamica.

Si tratta in particolare del tram articolato a carrelli serie 4900, disegnato negli anni 1976-78 dagli architetti Giovanni Klaus Koenig e Roberto Segoni (più noto come Jumbotram e divenuto famoso a suo tempo per le atipiche asimmetrie delle estremità) e il tram multiarticolato a piano totalmente ribassato serie 7500-7600, disegnato nell'anno 2001 da Sergio Pininfarina (più noto come Sirio, o Sirietto, al quale è stata sostituita la livrea verde-grigio originaria con quella giallo-ocra, a ricordo di quella storica dei tram degli anni trenta).

Manca il tram multiarticolato a piano totalmente ribassato serie 7000, disegnato alla fine degli anni novanta dallo studio Zagato (più noto come Eurotram che è prossimo ad una importante revisione generale) per la semplice ragione che la linea 15, l'unica sulla quale al momento è impiegato, non transita per via Bramante.

L'Eurotram, a buon diritto rispetto agli altri due modelli, dovrebbe invece essere esposto in mostra statica (nonostante le dimensioni) all'interno del museo perché è l'unico che nel 2001 ha ricevuto il premio "Compasso d'Oro", al quale è dedicato il museo e nel quale sono esposti, anno dopo anno dal 1954 fino ad oggi, tutti gli oggetti che hanno ricevuto il prestigioso encomio.





25 luglio 2021

"PETER WITT" A MILANO (II)

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Tram a carrelli ccvv/FIAT (14 metri, 1 cassa, 4 assi, 96 pax) "Peter Witt" o "1928", in alcuni passaggi per le vie di Milano, sulle linee 33, 10 e 19, nell' estate 2021.

Le prime vetture nel 1928 furono costruite nel cuore di Milano dalla ditta Carminati&Toselli (in via Messina, la stessa via in cui attualmente ha sede uno dei depositi tramviari dell'ATM) su licenza dell'americana Peter Witt, che aveva già fornito mezzi simili alle reti tramviarie di Cleveland e Toronto.

Dell'imponente flotta iniziale (2 prototipi più 500 vetture) sopravvivono attualmente 188 motrici, così suddivise:

* 126 vetture di linea (assegnate ai depositi Messina e Leocavallo, a servizio delle linee 1, 5, 10, 19 e 33);
* 28 vetture riservate ai servizi speciali (ristorante, noleggio, ecc.);
* 13 vetture vendute in Italia;
* 21 vetture vendute all'estero.

Dopo quasi cent'anni le "1928" da un punto di vista elettromeccanico sono rimaste praticamente invariate salvo l'intervento su 100 vetture che nel dopoguerra vennero ricostruite con avviatore automatico TIBB (tipo APN), ruote elastiche e freno elettropneumatico e le 250 vetture che durante la Revisione Generale (RG) del 1988-1992 ebbero i rubinetti per l’apertura delle porte sostituiti da un comando elettropneumatico.

Lunghe 13,89 metri (compresi gli organi di aggancio), le vetture hanno la cassa in struttura metallica chiodata con una larghezza di 2,35 metri e le porte con antine ripieghevoli a comando pneumatico.

I motori di trazione sono quattro, uno per ogni asse, da 21 kW e consentono di raggiungere una velocità massima di 42 km/h.

Il rodiggio è B0B0, la frenatura è pneumatica e la vettura a vuoto ha un peso di 15 tonnellate che diventano 23,5 a pieno carico.

Le uniche variazioni si sono avute sulle disposizione delle porte e sulle livree.

In origine tutte le vetture disponevano unicamente delle porte centrali e anteriori ma in seguito, tra il 1931 e il 1936, vennero dotate di una semiporta posteriore per favorire l’accesso al salottino fumatori in coda alla vettura.

Tra il 1938 e il 1939, la stessa porta venne resa di ampiezza pari a quella delle altre due porte, cosa che comportò la scomparsa proprio del caratteristico ed elegante salottino posteriore che era noto per i divanetti imbottiti e ricoperti di velluto rosso.

Nei primissimi tempi di esercizio le prime unità erano caratterizzate da una livrea giallo/crema, presto sostituita dal verde a due tonalità (verde vagone e verde veronese) che è arrivato fino agli anni settanta del novecento sostituito dall'arancione ministeriale.

Nel corso del 2008 è stata applicata la cromia giallo/crema, come richiamo alla primissima livrea dei primi prototipi e delle primissime vetture di serie.

In origine la capienza era di 94 passeggeri, dei quali 31 seduti, mentre adesso è di 96 passeggeri, dei quali 29 seduti (calcolati su 4 pax/mq).

Negli ultimi anni 125 motrici sono state sottoposte a RG con un intervento volto al miglioramento della sicurezza che ha interessato sia la cassa che i carrelli. 







21 luglio 2021

ARTICOLATE BICASSA A MILANO (II)

 

Tram articolato a carrelli OMS/Breda/TIBB unidirezionale (19,5 metri, 2 casse, 6 assi, 129 pax) del 1956-60, in alcuni passaggi per le vie di Milano, sulle linee 19 e 2, nell'estate del 2021.

Questi tram sono veicoli di media capacità e svolgono un importante servizio di supporto alle linee di forza su cui circolano vetture di maggiore capacità da 30 metri.

Nel 2017 è iniziato un programma di revisione generale che riguarda tutte le 20 motrici della serie 4700 e che ha come obiettivo di poterle mantenere in esercizio per almeno altri vent’anni, senza doverle sottoporre in questo arco di tempo a ulteriori revisioni o a manutenzione straordinaria.

Gli interventi previsti sono i seguenti:


Attualmente tutte le vetture fanno capo al deposito Baggio ed operano come supporto alle linee 2 e 19.

Al medesimo deposito fanno riferimento 11 motrici 4600 del 1955 (numerate 4001-4607 e 4610-4613), che si differenziano dalle 4700 per non essere all electric, utilizzate come supporto a varie linee.




20 luglio 2021

"JUMBOTRAM" A MILANO (II)

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Tram articolato a carrelli Fiat Ferroviaria/OMS "Jumbotram" 2°serie unidirezionale (29 metri, 3 casse, 8 assi, 196 pax) del 1976-78, in alcuni passaggi per le vie di Milano, sulle linee 12, 16 e 27, nell'estate del 2021.

Nonostante molte vetture abbiano superato i quarant'anni di esercizio riescono a rimanere ancora l'asse portante della rete tramviaria milanese.

In questi anni un primo intervento di aggiornamento (forzato) fu fatto nel 1982-1984 ricostruendo le code delle vetture in forma simmetrica per evitare quei problemi dovuti al design originario, che si caratterizzava per le estremità asimmetriche (che consentivano la disposizione di tutte le porte in linea a filo delle banchine), ma che comportavano l'uscita fuori sagoma delle estremità in curva.

Un secondo intervento di ammodernamento è stato fatto nel 2008 su tutte le vetture Stanga ed alcune Fiat Ferroviaria con l'installazione di tre gruppi di condizionamento d'aria (uno per cassa), con risultati funzionali apprezzabili ma decisamente modesti da un punto di vista estetico.

Un terzo poderoso intervento di revamping iniziato nel 2014 (che interessa tutte le 50 vetture di costruzione Fiat Ferroviaria numerate 4900-4949 più la 4950) riguarda il ripristino dell’integrità delle parti meccaniche ed introduce modifiche impiantistiche per portare le funzionalità, il comfort, la sicurezza ed il consumo energetico ai livelli comparabili a quelli di una vettura nuova.

Gli interventi previsti sono i seguenti:


Attualmente tutte le vetture fanno capo ai depositi Messina, Ticinese, Leoncavallo e Baggio ed operano sulle linee 2, 3, 12, 16, 24 e 27.

Tutte le motrici "Jumbotram" 1° serie (numerate 4801-4844) il 31 dicembre 2010 hanno terminato definitivamente il servizio di linea e sono state demolite (tranne la 4825 ricoverata presso il deposito Messina).



02 aprile 2021

FIREMA E84 A ROMA


 

Elettromotrice FIREMA E84 (21,5 metri, 4 assi, 157 pax) del 1987, gruppo di 10 unità numerate 102-120 (solo pari), accoppiata con rimorchiata E84 (21,5 metri, 4 assi, 172 pax), gruppo di 10 unità numerate 201-219 (solo dispari) e rimorchiata pilota E84 (21,5 metri, 4 assi, 157 pax), gruppo di 10 unità numerate 101-119 (solo dispari), atte a formare un elettrotreno a 3 casse da 65 metri, in prossimità della Moschea di Roma, sulla linea Roma-Viterbo, nell'inverno del 2011.

Nel 1994 furono ordinati altri 2 elettrotreni (numerati 152+251+151 e 154+253+153), con le stesse caratteristiche tecniche ma con un diverso allestimento interno.





26 marzo 2021

TRANSLOHR A PADOVA

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Tram multiarticolato su gomma NTL STE3 (ora Alstom) bidirezionale a piano totalmente ribassato (25 metri, 3 casse, 4 assi, 178 pax) TransLohr del 2007 (gruppo di 18 unità numerate 01-18) alla fermata Eremitani, in corso Giuseppe Garibaldi, di fronte la cappella degli Scrovegni, nell'inverno del 2021.




La rete è composta da una linea, denominata SIR1 (Sistema Intermedio a Rete), il cui tracciato si sviluppa dal Capolinea Nord - Pontevigodarzere al Capolinea Sud- Guizza.

La linea ha una lunghezza di 10,3 km, con 26 fermate e con tempi di percorrenza di 34 minuti.

Oltre il SIR1 (direttrice nord-sud) il sistema prevedeva la costruzione di altre due linee:

* SIR2 > Rubano - Busa di Vigonza FS, 17,5 km su 34 fermate (direttrice est-ovest)

* SIR3 > Stazione FS - Voltabarozzo, 5,7 km su 12 fermate (direttrice centro-sud est)

ed anche due ulteriori ampliamenti del SIR1 prolungando i capilinea sia a nord che a sud.

Questo ampio progetto è attualmente in fase di ridefinizione visto che dal 2019 il Translohr è stato messo fuori produzione dalla Alstom, che ha preferito concentrarsi su un sistema a guida non vincolata (il bus full-electric APTIS, che utilizza il sistema SRS di ricarica delle batterie alle fermate).

Il Translohr non ha alcuna possibilità di circolare svincolato dalla rotaia ed è pertanto privo di sterzo; per l'alimentazione elettrica dalla linea aerea è presente un normale pantografo di tipo tranviario.

A Padova esiste un breve tratto di circa 600 metri, in prossimità del Prato della Valle, che viene percorso facendo ricorso alle batterie interne, evitando così l'utilizzo della linea aerea in sospensione.

Nonostante il sistema Translohr fosse molto innovativo non ha mai ottenuto un grosso successo commerciale, forse a motivo dei costi dell'infrastruttura (alcune volte paragonabili se non superiori a quella tramviaria) e a quelli di manutenzione della medesima (deterioramento della piattaforma di rotolamento dei pneumatici).

Sono state infatti solo 7 le città che hanno optato per questo sistema:


In Italia oltre le città di Padova e Venezia erano previsti impianti per le città dell'Aquila e di Latina, ambedue abbandonati.