21 aprile 2024

OLTRE LA TVA

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I segnali sono ormai tanti, forti e chiari.

La TVA "non s'ha da fare" e molto probabilmente non si farà.

Nonostante tutta la buona volontà di questa amministrazione, il più importante segnale è arrivato proprio da questa: i lavori inizieranno comunque, ma dalla parte più semplice (e più inutile): la Vaticano-Aurelio.

Forse sperando di mettere davanti al fatto parzialmente compiuto i contrari alla tramvia.

E visto che la tratta Vaticano-Aurelio non potrà essere lasciata isolata (per ovvi motivi di raggiungimento dei depositi da parte dei tram), sarà necessario almeno collegarla al resto della rete o a piazza Risorgimento o all'Argentina o ad ambedue (e così sarà almeno salva la chiusura dell'anello della progettata linea circolare).

Rimarrà comunque da realizzare la tratta Termini-Vaticano, la "direttrice" per antonomasia della capitale (sulla quale ATAC ha già sperimentato una vettura elettrica a supercapacitori), che se non si potesse coprire con una infrastruttura tramviaria (ove impegnare una parte dei 121 tram ESS messi a gara nel 2023 ed aggiudicata a Solaris) sarà necessario trovarne un'altra meno invasiva (agli occhi dei contrari).

A nostro avviso l'unica infrastruttura alternativa rimane sempre quella del BRT (Bus Rapid Transit) o alla francese BHNS (Bus à Haut Niveau de Service) con ricarica flash in alcune fermate, analogamente a quanto previsto a Genova per la direttrice Val Bisagno.

Ricordiamo sommariamente le caratteristiche peculiari del servizio BRT (utilizzato generalmente in itinerari periferici):

* corsie riservate ai soli bus con vie di corsa completamente separate da quelle del traffico automobilistico;

* diritto di precedenza sugli altri veicoli agli incroci, regolati con impianti semaforici che lo gestiscono in modo automatico;

* fermate attrezzate con pensiline, sedili di attesa, totem per emissione biglietti e schermi con informazioni sui tempi di attesa.

Nel caso di Roma tutti questi requisiti dovrebbero essere calati in uno scenario urbano aggiungendo anche:

* veicoli ad alta capacità simili a quelli tramviari (like-tram), snodati e a zero emissioni.

Tutte queste caratteristiche consentirebbero di raggiungere alti livelli di servizio (soprattutto in termini di frequenza e capienza delle corse) paragonabili a quelli consentiti da un servizio tramviario classico, ma con costi di approntamento e gestione sia della struttura che del materiale rotabile decisamente più contenuti.

Anche il servizio, se ben organizzato, potrebbe raggiungere un'attrazione verso il pubblico (soprattutto turisti) paragonabile a quello di un servizio tramviario classico, anche se meno elegante.

Per questo aspetto (che potrebbe apparire marginale), poiché gran parte dell'itinerario dovrebbe snodarsi su via Nazionale, non ci dovremo fare troppi problemi, dato l'ormai stato di decadenza in cui versa l'importante arteria, costellata di soli negozi di souvenir, indumenti usa e getta e fast food.

Peccato che l'azienda belga (Van Holl) che avrebbe potuto fornire il mezzi like-tram più eleganti al momento sul mercato (ExquiCity) sia appena fallita (ragione in più per ribadire che spesso le cose belle non pagano); ma se ne possono trovare anche altri, più adeguati all'itinerario che dovranno percorrere ed anche più economici.

Tra l'altro va anche ricordato che nella gara (avviata nel 2023 ed aggiudicata a IVECO nel 2024) per la fornitura di 411 bus full-electric sono previste anche 15 unità articolate da 18 metri che inizialmente potrebbero essere impiegate per l'esercizio sulla tratta Termini-Vaticano e con le quali si potrebbero garantire teoricamente anche passaggi ogni di 3 minuti.

Nella mappa uno dei possibili scenari della futura TVA, sdoppiata.

Linea tramviaria con capolinea esterno a piazza Giureconsulti ed interno a piazza Venezia (in coabitazione con quello della linea 8).

Linea BRT con capolinea a Termini ed a piazza Risorgimento.

Che potrebbe anche essere ridenominata MB (Macao <> Borgo), come la prima linea automobilistica inaugurata sulla direttrice Termini-Vaticano nel 1930.

Con il capolinea attestato a piazza Risorgimento si potrebbe riprendere la vecchia tradizione (abbandonata con lo spostamento della linea 64 da piazza delle Città Leonina alla defilata Stazione di San Pietro) delle partenze contemporanee di più vetture alla fine dell'Angelus domenicale, tanto care ai turisti (e alle casse dell'ATAC).

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